martedì 13 marzo 2012

LYNCHthree: David Lynch recluta su Facebook i protagonisti del suo ultimo film


LYNCH three: David Lynch recluta su Facebook i protagonisti del suo ultimo film 

LYNCHthree: David Lynch recluta su Facebook i protagonisti del suo ultimo film
© AP PHOTO/CHRIS PIZZELLO
David Lynch ha in canna un documentario su... se stesso. Per l'occasione, però, il regista di Velluto BluMulholland Drive, si fa social, e decide di reclutare su Facebook persone da inserire nel suo film.. 
Il progetto, che si chiama LYNCHthree, è stato lanciato su Facebook: per partecipare alla selezione è sufficiente inviare un video con tre domande da sottoporre a Lynch. Finanziato attraverso il crowdfunding, LYNCHthree ha già superato la quota di 100.000 dollari e si può contribuire con donazioni o acquisti sul sito. 

Dopo il lungometraggio Inland Empire (2006) e il cortoBoat (2007), Lynch è sparito un po' dalla circolazione: che stia per tornare alla ribalta con un nuovo visionario progetto?

Zlatan Ibrahimovic non ho parole


Lui esiste perche' lo paghiamo noi!!  non deve fare la lo scemo,immaginate un operaio un impiegato che si comporta nella stessa maniera con il proprietario dell'azienda!! non ci sono parole per descriverlo

"Sto facendo bene. Sto aiutando la squadra e loro aiutano me. C...o guardi?"
Zlatan Ibrahimovic torna a far parlare di sé e non soltanto per il gol contro il Lecce: intervistato a fine partita da un giornalista di Mediaset, il bomber rossonero sbotta all'indirizzo di Vera Spadini, giornalista di Sky con la quale c'era già stato un precedente. La Spadini avrebbe infatti chiesto del presunto litigio tra Ibra e Allegri al termine dell'incontro con l'Arsenal in Champions League, litigio che è stato seccamente smentito dall'attaccante: "Con chi ho litigato? Tu hai visto che ero arrabbiato? Dicono tanto, parlano tanto, ma io sono tranquillo e sono sempre felice". 
L'episodio ha fatto saltare la mosca al naso allo svedese, che un minuto dopo ha apostrofato la giornalista in modo non proprio gentile e - si dice - anche tirandole addosso l'elastico per i capelli.
L'incidente, tuttavia, sembrerebbe già risolto: in serata il Milan ha diffuso un comunicato per spiegare che poco dopo l'accaduto "c'è stata una telefonata tra Zlatan Ibrahimovic e la giornalista di Sky, Vera Spadini, con la quale i due hanno chiarito l'incomprensione avuta al termine dell'intervista a bordocampo dopo Milan-Lecce". 

NOOOo!!!!!Referendum in Svizzera: bocciato l'aumento delle ferie da quattro a sei settimane


Referendum in Svizzera: bocciato l'aumento delle ferie da quattro a sei settimane


Chiamati a esprimersi attraverso un referendum sull'iniziativa "Sei settimane di vacanza per tutti", i cittadini svizzeri hanno ampiamente declinato la proposta del sindacato.
Il 66,5% dei votanti si è infatti espresso contro l'aumento delle ferie minime retribuite, da quattro a sei settimane, per timore di un rallentamento dell'economia. 
Per i promotori, le sei settimane di riposo avrebbero dovuto costituire una risposta al crescente stress dei lavoratori. Per i suoi oppositori, i datori di lavoro e partiti di destra in testa, il testo costituiva invece una minaccia per la competitività elvetica e un danno per le imprese in un momento di difficoltà economica come quello che tutto il mondo sta vivendo.
Gli svizzeri hanno quindi deciso di ascoltare il parere negativo espresso dal Consiglio federale e dal Parlamento, secondo cui assenze più lunghe per vacanza avrebbero dovuto essere compensate in seno all'impresa: "O le aziende assumono personale supplementare oppure i dipendenti devono eseguire il loro lavoro in meno tempo", una considerazione che - come riporta Il Fatto quotidiano - è stata condivisa dalla gran parte della popolazione, che ha concordato nel ritenere che l’iniziativa non avrebbe garantito uno sgravio dei lavoratori, rischiando di comportare costi salariali più elevati per il mercato svizzero del lavoro.

La lap dance di Victoria Cabello a Quelli che il calcio


La lap dance di Victoria Cabello a Quelli che il calcio 

Durante Quelli che il calcio in onda domenica 11 marzo su Rai2, la conduttrice Victoria Cabello, istigata dal Trio Medusa, ha ballato in diretta la lap dance.
Lo scopo del Trio Medusa era quello di prendere in giro Stefano Scarpa, l'uomo bandiera, l'operaio 21enne di Trani che ha vinto il talent show Italia's got talent.
Anche su Twitter i fan del programma si sono subito scatenati con i commenti di apprezzamento per la performance della conduttrice.
Ma oltre alla Cabello anche un altro personaggio continua a far parlare di sé e della sua perfetta imitazione. Si tratta di Virginia Raffaele che imita Belén Rodriguez. L'attrice e comica romana è diventata infatti uno dei punti di forza di Quelli che il calcio. E dopo le imitazioni di Carla Gozzi e Ornella Vanoni, propone in tv una versione della showgirl argentina che fa impazzire il pubblico. Tanto che su Twitter #VirginiaRaffaele diventa subito uno dei trend del momento.

lunedì 12 marzo 2012

A chi Svende l'Italia Monti??


FINANZA/ Sapelli: ecco la legge di Monti per "svendere" l’Italia

lunedì 12 marzo 2012
L’arte del governo è fondata sul segreto. Anche chi non ha letto Machiavelli sa che esiste una sfera di atti e di deliberazioni di fatto che sono prese in ossequio al principio della predisposizione dell’emanazione delle leggi. Anche Montesquieu ne parla e con dovizia, quando illustra il processo di formazione delle leggi. Nulla di strano, dunque, allorquando ci accorgiamo che gran parte del processo legislativo, ossia quella serie di volizioni, prima, e di procedure, poi, che producono l’emanazione della legge o del decreto legge, sono segrete perché segregate, ossia relegate in quello spazio oscuro del potere senza il quale il potere medesimo non avrebbe forma e tridimensionalità: si limiterebbe a essere una semplice cortina di carta più o meno imbellita da fregi e ghirigori come quelli che vediamo sui palcoscenici.
Più inquietante diviene la faccenda quando anche i provvedimenti di legge, una volta emanati, non vengono pubblicizzati, oppure il governo stesso non si preoccupa che l’opinione pubblica - quando c’è - ne sia informata. Mi pare che ciò sia accaduto il 9 marzo e i dì seguenti, allorché il governo ha dato notizia in una scarna nota che aveva aderito, con un decreto legge, al dettato dei dispositivi europei che in riferimento all’Italia avevano di già da tempo aperto una procedura d’infrazione per quel che riguardava la golden share. Ossia quella facoltà governativa d’opporsi in molteplici e variegati modi alla presenza azionaria di investitori stranieri in società dallo Stato o dai privati posseduti che, al di là della loro forma proprietaria, rivestono importanza strategica per i destini della nazione.
L’Europa aveva richiamato l’Italia affinché procedesse speditamente alla predisposizione di misure che abolissero la golden share in merito alle reti e all’energia. Ebbene, il governo l’ha fatto, ma con una dichiarazione che siamo ansiosi di avere sotto i nostri occhi per studiarne il dettato. Con tale decreto lo Stato italiano potrà continuare a possedere quote azionarie nelle società energetiche e nelle reti distributive, ma potrà esercitare i diritti tipici della golden share (per esempio, impedire che si cambi la natura giuridica della società oppure trasformarne la missione) allorché si tratti di società produttrici di armamenti o di strumenti della security, sino a privare della presenza delle reti suddette lo Stato in oggetto, ossia l’Italia, così che non si sia costretti a ricorre ai pozzi per bere e usare l’acqua anziché le reti idriche, ecc.
Ma il bello è, se abbiamo capito bene, che tutto ciò si applicherebbe con più vigore in caso di investitori extraeuropei e con ancor più rigore quando costoro risultassero collegati con organizzazioni criminali oppure tale interventi limitassero la continuità degli approvvigionamenti e l’accesso al mercato dei beni che le società in oggetto producono o distribuiscono (è noto , infatti, che questa è una qualità tipicamente extraeuropea, mentre gli europei non sono avvezzi a simili avventure…). Il fatto che tutto ciò coincida con la separazione di Snam dall’Eni può essere inquietante, anche se il governo anche con un’impeccabile intervista del ministero Passera su Il Sole 24 Ore assicura una presenza azionaria della Cassa depositi e prestiti nella rete senza più padrone a sei zampe che ne scaturirebbe. E questo tranquillizza.
Del resto gli europei non fanno nulla di quelle cattive cose ipotizzate per gli extraeuropei. O mi sbaglio? Ciò che non lascia tranquilli è il fatto che un provvedimento così importante sia stato oggetto di un decreto legge passato in sordina, senza discussione pubblica, senza l’argomentazione tipica dell’agorà della politica, quasi come si fosse degli scolari poco rispettosi degli ordini del maestro. Certo il caso Edf (ma non è una società europea?) ed Edison insegna che siamo stati sempre messi nell’angolo con il cappello da somaro e l’Edison, appunto, l’ abbiamo perduta.
Perdere i gioielli della corona è un tipico vizio italico. Ma almeno un tempo ci si accapigliava e si dimostrava che una percentuale di italiani non si rassegnava a un destino da follower. Uso un termine nicodemistico usando un barbarismo anglistico…Oggi, invece, è il silenzio. Un po’ di paura, confesso, non possiamo non averla: non penseranno di rimetterci nell’angolo dei cattivi con un cappello in testa mentre ci sfilano dal cestino la merendina che ci rimane?

Politici e auto blu: la classifica in chilometri


Politici e auto blu: la classifica in chilometri


Se si dovessero sommare tutti i chilometri macinati dalle auto blu dei politici nell'ultimo anno verrebbe fuori circa un quinto della circonferenza della Terra. La Pubblica Amministrazione ha divulgato i dati che riguardano l'utilizzo delle auto blu a disposizione dei politici: il risultato è una classifica dei primi quindici "viaggiatori" e dei chilometri che hanno percorso nell'ultimo anno. Si parte con Gianfranco Fini, il quale avrebbe dichiarato di possedere due auto blu a sua completa disposizione, con cui ha percorso 48.138 km in un anno. Una media di 132 chilometri al giorno, festivi inclusi. Sono cifre importanti, che insinuano il dubbio sull'utilizzo pubblico che il presidente della Camera dei deputati avrebbe fatto del mezzo.


Ma Fini non è il caso più eclatante, come dimostrano le cifre riguardanti il sindaco de L'Aquila, Massimo Cialente: 250mila chilometri in un anno. Partendo dal presupposto che causa terremoto il sindaco si sia mosso in più occasioni per recarsi a Roma e che il capoluogo abruzzese non è dotato di aeroporto e che la rete ferroviaria, in generale nella ragione, è pressoché assente, facendo quindi tutte queste doverose premesse, i chilometri percorsi rimangono davvero molti. Ma è contemplato il beneficio del dubbio su questi dati o la fedeltà dei dati è inappuntabile? Libero parla di numerose correzioni già apportate dal Formez, poiché pare che i questionari dalle amministrazioni pubbliche siano stati compilati erroneamente in diversi punti.


Giuseppe Scopellitti, presidente della regione Calabria, figura al secondo posto con "soli" 136.800 chilometri, seguito dal leghista Luca Zaia, presidente del Veneto con 7 beneficiari dei mezzi (lui più altri sei assessori), con 86.070 chilometri. E poi a seguire dai 72.500 ai 46.267 chilometri, i politici che utilizzano maggiormente le auto blu sono sempre sindaci o presidenti di Regioni. Un bel tiro mancino alle casse pubbliche, su cui il Governo Monti sta lavorando per tagliare le spese superflue e riportare in positivo il bilancio del paese. Senza contare che mancano all'appello i presidenti delle regioni Lazio, Puglia, Umbria e Toscana. Questa volta, quindi, lo scandalo è trasversale e non riguarda solo il Governo Berlusconi (come nel caso dei consulenti): un motivo in più per preoccuparsi dei dati divulgati e dei soldi pubblici mancanti.

Redditometro per cani

Caro Befera 


a proposito del redditometro e della ventilata ipotesi di inserimento in esso delle spese veterinarie per il possesso di cani (o altri animali) nessuna ripetizione di quanto già detto da animalisti, veterinari e gente più preparata di me dal punto di vista del trattamento degli animali.

Quello che le domando in tutta onestà è come si possa far fare all'Agenzia delle Entrate una figura di cacca così eclatante in un momento in cui le si chiede (e per ciò si plaude) il massimo rigore nei confronti degli evasori e quindi la massima serietà e trasparenza, per ottenere il favore e la collaborazione dei cittadini (tanti) che le tasse le pagano.

Voglio sperare che il responsabile dell'idea sia già stato passato a mansioni più adatte alla sua capacità intellettiva.