lunedì 30 gennaio 2012

Dobbiamo rivedere i cinguettii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


Dalla Thailandia il primo appoggio alla censura selettiva di Twitter

Arriva dalla Thailandia il primo appoggio ufficiale alla nuova politica di Twitter in merito di censura. Attraverso le parole del ministro per l'informazione e per la tecnologia delle comunicazioni Jeerawan Boonperm, il governo del paese asiatico ha definito "uno sviluppo bene accetto" la decisione del social network di censurare i contenuti in determinati paesi, affermando che presto contatterà i responsabili del servizio per "discutere i modi di collaborazione".
La Thailandia possiede uno dei sistemi di censura più pesanti al mondo ed è al 153esimo posto nell'indice della libertà di stampa elaborato da Reporters Without Borders. I regolamenti sulla lesa maestà colpiscono duramente le opinioni sulla famiglia reale ritenute diffamatorie - che possono costare fino a 15 anni di prigione  - e con una legge del 2007 le autorità hanno rinforzato le pene previste per i reati di opinione. L'anno scorso un cittadino thailandese di 61 anni è stato arrestato e condannato a 20 anni di prigione per aver spedito un SMS dal contenuto considerato diffamatorio per la monarchia.
Anche dalla Cina, dove Twitter è bloccato, arrivano apprezzamenti, seppur non ufficiali, per la scelta di Twitter. A cantare le lodi della nuova politica dell'azienda è il quotidiano Global Time (legato al governo di Pechino), che definisce "impossibile una libertà illimitata, anche su Internet e anche per quei paesi che considerano la libertà una questione fondamentale".

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