giovedì 17 gennaio 2013

Pd, Renzi organizza le truppe Il sindaco incontra i suoi a Firenze. Assenti Gori e Reggi. Prepara una base a Roma. E sostiene Bersani.


Pd, Renzi organizza le truppe

Il sindaco incontra i suoi a Firenze. Assenti Gori e Reggi. Prepara una base a Roma. E sostiene Bersani.

Li ha radunati lunedì14 gennaio, in un hotel nel centro di Firenze. Tutti i 50 parlamentari che saranno, tra listino e primarie, nel prossimo parlamento. Matteo Renzi li ha voluti incontrare per fare il punto sui prossimi mesi e su come gestire questa seconda fase del suo impegno politico. Perché, nonostante la sua scelta di lealtà assoluta nei confronti di Pier Luigi Bersani, il sindaco di Firenze non ha intenzione di ritirarsi dalla scena nazionale. Per questo ha voluto riunire le sue truppe parlamentari. Insomma lui c’è, non è sparito e non intende farlo nei prossimi mesi.
REGGI E GORI I GRANDI ASSENTI. C’erano tutti, dunque. Con alcune eccellenti assenze. Per esempio non c’era Roberto Reggi, che è stato suo coordinatore nella campagna delle primarie. È vero che Reggi è stato escluso dalle liste del Pd, quindi non sarà nel prossimo parlamento. Ma qualcuno si sarebbe aspettato di trovarlo comunque all'appuntamento.
La sua non è stata però l'unica assenza pesante. Mancavano anche Lino Paganelli, altro escluso dalle liste, e Giorgio Gori, sconfitto alle primarie, ma in lista seppure in posizione borderline.

Renzi: «La priorità è fermare Berlusconi»

Renzi ha spiegato ai futuri eletti che la partita non è finita. E, anzi, ora si ricomincia. Li ha informati dei contatti avuti in questi giorni con Pier Luigi Bersani. Ha comunicato loro l’intenzione di impegnarsi, ventre a terra, nella campagna elettorale.

IL TOUR ELETTORALE. «Ora la priorità è fermare Berlusconi e vincere le elezioni», ha ribadito il rottamatore ai suoi. Per questo ha dato la sua disponibilità a partecipare a due o tre iniziative pubbliche. Oltre a questo, come anticipato da Lettera43.it, si tufferà in un tour televisivo e radiofonico. Ha cominciato già il 16 gennaio con un’intervista a Lady Radio, dove ha ripetuto che «la partita è aperta. Berlusconi è un osso duro da non sottovalutare». «Conosciamo», ha aggiunto Renzi, «la sua determinazione nella campagna elettorale. Lo dicevo, occhio a pensare di aver già vinto».

Il sindaco poi non ha risparmiato una stoccata a chi lo criticava perché diceva di cercare voti dei delusi di centrodestra. «Da quando Berlusconi è tornato fuori si vede che andare a prendere i voti nell'altro campo non è così male...».

LA BATTAGLIA CONTINUA IN AULA.
 Dunque, darà una mano a Bersani proprio per arginare il Cavaliere. «Lo sosterrò lealmente», ha precisato nella riunione con le sue truppe parlamentari, aggiungendo, però, che questo non vorrà dire appiattirsi o sparirie. «La nostra battaglia la riprendiamo a cominciare dal parlamento».

E ripartirà da Montecitorio la corsa del rottamatore. «Faremo sentire la nostra voce», ha assicurato. Senza fare sgambetti a nessuno, certo. Però, ha messo in chiaro, in Aula bisognerà tenere alta la bandiera issata nelle primarie, difendendo la linea politica definita in questi mesi. In vista di futuri traguardi che, ha lasciato intendere, non ha perso di vista.
A breve termine è escluso un suo impegno per incarichi istituzionali o politici. Se Bersani vorrà un ministro renziano, il nome sarà quello di Graziano Delrio. Renzi, invece, punta a sostituirlo come presidente dell’Anci.   

IL COORDINAMENTO A ROMA. 
Per il resto, ha annunciato l’intenzione di aprire una sede a Roma, da dove verranno coordinate le attività dei nuovi parlamentari. Altro segno del fatto che Renzi intende seguire la nuova fase che si è aperta.

Alcuni incarichi sono già stati assegnati ai fedelissimi per organizzare meglio le truppe. Il lavoro di coordinamento degli eletti sarà affidato a Luca Lotti, suo attuale capo di gabinetto, che farà da punto di collegamento tra Renzi e i parlamentari. Mentre il coordinamento politico lo avranno in mano Roberto Giachetti e Andrea Marcucci.


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