martedì 31 gennaio 2012


DENTRO IL PALAZZO

Governo, Monti fa litigare anche il Pd

I democratici si spaccano sul voto anticipato. Bersani media.

di Tommaso Labate
editoriale
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L’ipotesi che il governo Monti non arrivi a fine legislatura è sempre più remota.
Anche perché il presidente del Consiglio, che fuori dai confini nazionali è impegnato in prima lineaper evitare il baratro all’euro, conta nell’effetto benefico del faccia a faccia con Barack Obama, di fronte al quale tra qualche giorno ha intenzione di presentarsi coi galloni di ambasciatore dell’Europa intera.
MONTI SPACCA I PARTITI.Eppure, dentro i confini nazionali, la situazione tra i partiti si fa sempre più tesa. Non c’è soltanto il leghista Roberto Calderoli che, peccando d’ottimismo, ha messo a verbale nel week-end che Silvio Berlusconi a marzo ha deciso di staccare la spina al governo dei Professori.
No. Anche dentro Pdl e Pd il “confronto” tra gli ultras di Super Mario e i fan delle elezioni anticipate si sta trasformando in uno scontro all’arma bianca.
Morale della favola? Quella rissa che nel Pdl è uscita dai dietro le quinte per diventare di dominio pubblico sta letteralmente contagiando anche il Pd. Dentro il perimetro dei Democratici, le voci sul possibile sostegno di Enrico Letta e Walter Veltroni a una candidatura a premier di Monti come leader di un’alleanza col Terzo Polo hanno acceso una piccola guerra.
Il segretario Pier Luigi Bersani, al momento, si tiene alla larga dalla contesa, tentando silenziosamente l’impresa (quasi) impossibile di rilanciare su nuove basi una coalizione con Antonio Di Pietro e Nichi Vendola.
MEZZO PD VUOLE UNA NUOVA FASE POLITICA.  Ma, anche sul territorio, il fronte di chi vorrebbe archiviare in fretta l’esperienza dei professori comincia a farsi sentire. Basta leggere, e nemmeno troppo in controluce, la dichiarazione del 30 gennaio di Michele Emiliano, sindaco di Bari.
«Moltissimi sono gli italiani che stanno sostenendo lo sforzo del governo Monti», ha premesso il primo cittadino. «Ma questo sforzo», ha aggiunto , «deve finire al più presto» per lasciare spazio «a una nuova fase politica nella quale il Paese si ricostruisce secondo le norme della Costituzione repubblicana».
Un attacco chiaro a chi lavora sottotraccia – anche dentro il Pd – per spendere il nome di Super Mario alle politiche dell’anno prossimo. Una spia del fatto che, tra i Democratici, questa contesa può superare preso il livello di guardia. Per sfociare in un congresso anticipato?
Lunedì, 30 Gennaio 2012

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