martedì 31 gennaio 2012


RECESSIONE

Crisi Grecia: corsa contro il default

Due settimane per pagare i debiti. Europa divisa su proposta Merkel.

Grecia sull'orlo del baratro e Atene ancora in pieno rischio default. Sta continuando a dominare i summit di un'Europa spaventata dal contagio, la recessione ellenica, con gli spread del Portogallo schizzati a 1500 punti e la Spagna che ha ammesso che di non essere in grado di raggiungere gli obiettivi di bilancio del 2012.
ACCORDO LONTANO. Il governo Papdemos non ha ancora raggiunto un accordo con i creditori privati sulla ristrutturazione del debito del Paese, e, nel caso la situazione non si risolvesse entro 15 giorni, a marzo il fallimento è assicurato perché la Grecia non avrebbe la possibilità di ripagare i bond in scadenza. Ecco il motivo della riunione lampo, dopo il vertice, tra il premier greco, il presidente della Bce Mario Draghi, il presidente della Commissione Ue José Barroso, dell'Ue Herman van Rompuy e il commissario agli affari economici Olli Rehn.
LA GERMANIA HA PROPOSTO IL COMMISSARIAMENTO. La questione non era nell'agenda dei leaders che sono stati costretti ad affrontare l'argomento, soprattutto dopo la proposta tedesca di commissariare il Paese che ha scatenato un mare di polemiche. La Germania, in un documento presentato all'Eurogruppo, aveva chiesto alla Grecia di cedere a unsupercommissario il potere sul suo bilancio. Una soluzione che il presidente dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker ha giudicato «inaccettabile», e il cancelliere austriaco Werner Faymann «vessatoria». Un moderato appoggio a Berlino invece, è arrivato da Olanda e Svezia.
PAZIENZA AI MINIMI TERMINI. Europa divisa rispetto al piano risolutorio e in seguito ammorbidito della Merkel, ma estemamente unita quando ha preteso da Atene uno sforzo maggiore sulle riforme. È stata ancora una volta la Germania a parlare a Bruxelles, con il ministro dell'Economia Philipp Roesler che ha sottolineato come «la pazienza stia finendo».
UN RIMBORSO DA 14,5 MILIARDI DI EURO. Sulla stessa linea di pensiero il capo delle Finanze Wolfgang Schaeuble che ha ribadito come «non ci siano somme in grado di risolvere il problema greco», quindi niente aiuti se la Grecia non vuole impegnarsi. L'Europa ha intenzione di andare avanti con una pressione sempre più forte prima di dare il via libera al prossimo programma di aiuti da 130 milioni di euro, vitali per il Paese che il 20 marzo ha l'obbligo rimborsare 14,5 miliardi di euro di bond in scadenza. Che potrebbero non essere più nemmeno sufficienti a garantire la solvibilità del Paese.
CERCASI ACCORDO CON I CREDITORI. A questo proposito lunedì 30 gennaio il premier Lucas Papademos ha avviato con il commissario agli affari economici e monetari Olli Rehn un discorso proprio sul secondo piano di aiuti. Atene ha altri 10 giorni per raggiungere un accordo con i suoi creditori privati sulle perdite che devono sostenere lo ‘swap’ o ‘scambio’ di titoli in scadenza.
POSIZIONI LONTANE. I privati hanno accettato di perdere fino al 60-70% sul valore nominale delle obbligazioni, ma hanno voluto una cedola di almeno il 4% sulle nuove emissioni. Il governo invece, ha insistito per un coupon minore. Ecco perché un possibile accordo, è sembrato ancora in alto mare.
Lunedì, 30 Gennaio 2012

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