martedì 31 gennaio 2012


Le vere origini dei nativi americani

La recente scoperta di un team i ricercatori della University of Pennsylvania (USA) potrebbe costringere gli antropologi a riscrivere una parte consistente della storia dell'uomo.
Theodore Schurr e i suoi colleghi hanno infatti scoperto che le origini dei nativi americani, cioè gli Indiani, risalirebbero ad antiche popolazioni originarie della Siberia meridionale, provenienti da una zona oggi occupata dalla Repubblica di Altai. (Alla scoperta dei pellirossa, tra immagini e musiche inedite)
Gli scienziati sono giunti a questa inattesa conclusione grazie a una complessa serie di analisi genetiche sulle due popolazioni.
Secondo i ricercatori, 13 — 14.000 anni fa i nostri progenitori siberiani avrebbero attraversato lo stretto di Bering camminando sul pack gelato, dando così origine, tra le altre, alle popolazioni americane.
La regione dell'Altai è infatti da sempre un crocevia di popolazioni: ancora oggi è di fatto il punto geografico e culturale dove convergono Russia, Cina, Mongolia e Kazakhstan. (Ecco come l'homo sapiens ha conquistato il mondo)
Schurr e i sui collaboratori hanno analizzato una mole enorme di campioni genetici delle diverse popolazioni: in particolare hanno concentrato la loro attenzione sul alcuni marker trasmessi dalle madr,i e sul cromosoma Y, che i maschi ereditano dai padri. Il volume dei dati raccolti ha permesso al gruppo di ricerca di giungere a conclusioni molto precise.
Ciò che gli scienziati hanno potuto osservare è la presenza, in entrambi i gruppi, di mutazioni genetiche con una radice comune che può essere fatta risalire a 13 — 14.000 anni fa. (La storia dell'uomo attraverso le religioni)
Anche se non si può escludere che altri gruppi etnici asiatici abbiano attraversato in epoche diverse lo stretto di Bering arrivando in America, fino ad oggi non sono state trovate evidenze empiriche. "Lo scenario potrebbe però cambiare", spiega Schurr a i media, "dopo aver condotto uno studio altrettanto approfondito sulle popolazioni della Mongolia".

Nessun commento:

Posta un commento