martedì 7 febbraio 2012


Malcolm X, il discorso alla Brown University

Sembra la trama di un film. Lo studente Malcolm Burnley della Brown University, prestigioso ateneo degli Stati Uniti, sta facendo delle ricerche in biblioteca e si imbatte in un audio inedito. Si tratta del discorso che fece Malcolm X, nel 1961, davanti a una platea di solo bianchi proprio all'università. Per 50 anni nessuno aveva più ascoltato quelle parole.
Nel 1961 Malcolm X ha 35 anni, già conosciuto per il suo impegno per i diritti dei neri è però considerato un sostenitore del separatismo nero per cui i neri non devono integrarsi agli altri ma costruire la loro identità. Quando legge sul Brown Daily Herald che nell’ateneo c’è un crescente numero di musulmani neri decide di mettersi in viaggio per incontrarli. Il direttore di quel giornale all’epoca è uno studente di 20 anni di nome Richard Holbrooke, scomparso nel 2010 dopo essere divenuto uno dei più importanti diplomatici degli Stati Uniti, arrivando all’età di 69 anni ad essere consigliere di Barack Obama, primo presidente afroamericano, su Afghanistan e Pakistan.
Malcolm X concorda un incontro con Holbrooke alla Brown University e così nascono le premesse per quel discorso pubblico di cui oggi uno studente ha ritrovato l'audio. Malcolm X parla e la tesi che espone è assai nuova:
"La schiavitù e il razzismo hanno trasformato 20 milioni di neri di questa nazione in un popolo di morti. Morti mentalmente, spiritualmente, economicamente, moralmente. L’integrazione non farà uscire l’uomo nero dalla fossa"
L’intento è di sottolineare il bisogno per i neri di "costruire la loro cultura e identità"giustificando così ai bianchi il separatismo come una fase necessaria per risvegliare una delle identità presenti negli Stati Uniti.

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