martedì 7 febbraio 2012


“Pillole abortive, un dono di Dio” La pubblicità di Women for waves che fa infuriare Diesel

Sembrano immagini di una vera pubblicità di una marca di abbigliamento, quelle che stanno circolando in Rete. Sono provocatorie, hanno belle ragazze, scritte accattivanti, vestiti alla moda. Ma invece si tratta di una campagna dell'associazione olandese Woman on Wavesche si batte per il diritto alla salute.
Nelle immagini una donna-robot sta calando nella bocca di una modella sdraiata ai suoi piedi, con una bionda in preghiera da un lato e una mora dall’altro, una pillola. La scena sembrerebbe una comunione moderna, descrive Il Fatto Quotidiano, dove al posto dell’ostia c’è unapasticca di Misoprostol. Si tratta di un farmaco che induce contrazioni uterine. Sotto si legge lo slogan: “Pillole abortive, un dono di Dio”. In un altro scatto le modelle sono in guardaroba e dicono addio agli appendini: come strumento per gli aborti clandestini, mentre restano buoni “per appendere i tuoi abiti”. Un altro ancora è per “l’Immacolata contraccezione”: “Quando le bolle scoppiano, succedono le gravidanze indesiderate” (dove le bolle sono i preservativi).
La campagna si chiama Diesel for Women ed è portata avanti da Woman in Waves spiega:
"È una parodia sulle campagne di pubbliche relazioni e la riluttanza ad affrontare i diritti umani da parte dell’industria della moda in generale e Diesel in particolare. Vuole mostrare che le violazioni dei diritti umani non sono fatti isolati e che il diritto ad un aborto sicuro è legato al contesto più ampio dei diritti sociali, dei diritti dei lavoratori e del diritto all’autonomia”
Ma oltre alla forza della frase e all'allusione a una scena religiosa che ha fatto subito scattare la polemica, è nato anche un altro problema. La pubblicità si chiama Diesel for Women. Ilchiaro riferimento al marchio dell'italiano Renzo Rossi ha scatenato la Diesel che ha scritto subito denunciando l'utilizzo del marchio in maniera non legittima. La Diesel ha immediatamente fatto mandare dall’ufficio legale a Women on Waves l’intimazione a chiudere il sito.
il sito è stato registrato da Rebecca Gomperts, la fondatrice di Women on Waves. Nata nel 1999, l’associazione con sede ad Amsterdam è nota perché per lavorare utilizza una nave: l’imbarcazione prende a bordo le donne che vogliono abortire in paesi la cui legge non lo permette e, dopo averle portate in acque internazionali, esegue le interruzioni di gravidanza.

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