martedì 7 febbraio 2012

Lettera da Urbino invasa Dalla neve


Lettera da Urbino invasa Dalla neve


Dario Ricciardi


Conad Ospedale. Urbino.

Fare la fila per mezz'ora per entrare per primi, come se ci fosse un concerto, come se ci fosse uno spettacolo dentro. Invece è qualcosa di più, può esserci la spesa, forse ci sarà anche la verdura, forse un po' di carne...

Si aprono le porte ed inizia la corsa, una corsa che sembra infinita, la verdura non c'è, però ci sono le uova... cazzo ne prendo subito un cartone, non ne prendo due, non posso rubare il cibo agli altri. Poi subito il tonno, e poi vediamo se si prende un po' di carne...

Ad un certo punto le urla, urla di ragazze. Insulti. "Le ho prese prima io" "Che cazzo dici? Me le hai strappate dalle mani!" E poi una spinta, le uova(ovviamente) andate a terra. E poi tirate di capelli. Qualcuno le divide. Gli insulti fioccano. A questo punto vado a pagare. E' troppo per me...

Vi piace ancora la neve? Vi piace ancora quando devi lottare per qualcosa che dovrebbe essere scontato? Vi piacerebbe diventare pazzi per delle cazzo di uova?

Benvenuti ad Urbino.
Benvenuti dove non esiste più limite.

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