lunedì 6 febbraio 2012


La Cina mette al bando l'imene artificiale: le donne si ribellano

La Cina mette al bando l'imene artificiale: le donne si ribellano
© FRED DUFOUR/AFP
Una membrana gelatinosa che rilascia un liquido rosso, capace di ingannare un consorte magari un po' inesperto e rassicurarlo sulla purezza della moglie. In Cina si vendono - o meglio, si vendevano - anche questo genere di oggetti. L'imene artificiale, in grado di simulare la perdita della verginità, andava a ruba tra le donne cinesi che potevano così garantire la propria illibatezza la prima notte di nozze, nonostante precedenti rapporti pre-matrimoniali.
Il prodotto, che si vendeva su Internet per circa 4 euro, arrivava a casa delle clienti con un foglietto illustrativo che recitava: 
"Ripristina il divertimento nel matrimonio delle donne, previene infezioni batteriche, elimina gli odori, promuove il metabolismo delle donne, migliora la vita sessuale e migliora la qualità della vita coniugale"
Le autorità sanitarie cinesi, tuttavia, ne hanno appena vietato la vendita, poiché il "dispositivo" conterrebbe sostanze in grado di causare gravi infezioni. Ma è a questo punto che scatta la rivolta delle cinesi, che da qualche giorno stanno invadendo la Rete in cerca di consigli e informazioni per procurarsi il prodotto al mercato nero, eludendo il divieto del governo. 

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