lunedì 6 febbraio 2012


Tolleranza zero nei confronti delle mutilazioni dei genitali femminili

Tolleranza zero nei confronti delle mutilazioni dei genitali femminili
© TONY KARUMBA/AFP
Sono 135 milioni le donne mutilate nel mondo, denuncia Amnesty International, e la cifra è arrotondata per difetto perché mancano dati certi dalle zone più povere del globo. Ma il fenomeno esiste ed è forte anche in casa nostra: Il parlamento europeo stima che 500.000 donne e bambine residenti in Europa abbiano subito mutilazioni all'apparato genitale e che 180mila all'anno rischino di subire la stessa sorte.
Molti stati dell'Unione - Francia, Regno Unito, Svezia, ma anche l'Italia dal 2006 - hanno adottato da tempo una legislazione che vieta le mutilazioni: il problema secondo Amnesty International è che molto spesso le bambine vengono portate all'estero durante le vacanze estive e costrette a subire la mutilazione dei genitali nei paesi d'origine della famiglia, e dunque occorrono interventi più radicali di sensibilizzazione e controllo per evitare il triste fenomeno.
La mutilazione genitale - praticata normalmente in giovane età - prevede due tecniche: l'escissione, con cui viene rimossa una parte dell'apparato genitale femminile, o l'infibulazione, che può avvenire con o senza escissione e che prevede la cucitura di parte della vagina. In entrambi i casi l'obiettivo di questa antichissima pratica di origine africana è quello di contrastare "malattie" quali la masturbazione, l'isteria, la malinconia e la ninfomania ed ancora per tumori, emorroidi, cecità, epilessia, asma.

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