martedì 13 marzo 2012


Guadagnarli, mille euro: in Spagna quello che nel 2005 era il confine tra la povertà e un salario dignitoso si è incredibilmente abbassato, tanto da far introdurre il termine "nimileuristas" ("neanche mille euro") per la generazione di giovani che sta tentando di entrare o è entrata da poco nel mondo del lavoro.
Il salario medio spagnolo è diventato infatti di 800-850 euro al mese, una retribuzione che riguarda solo metà della popolazione sotto i trent'anni: l'altra metà infatti èdisoccupata, in una percentuale quasi doppia rispetto agli altri Paesi europei, dove il tasso medio di disoccupazione si aggira intorno al 20%. E così il 55% di chi ha meno di 34 anni vive ancora o è tornato a vivere con i genitori, e chi riesce ad avere un contratto, anche se per soli 800 euro al mese, ha da ritenersi fortunato nel sottobosco di contratti in neri e titoli di laurea inutili appesi a prendere la polvere. 
Su Twitter all'hashtag #nimieuristas non è mancata la polemica contro il maggiore quotidiano spagnolo, che se ha il merito di aver sollevato il problema, al contempo paga 50 euro a pezzo i suoi collaboratori precari e chiede circa 10.000 euro all'anno per frequentare uno dei suoi master. 

1 commento:

  1. è proprio il caso di dire:"Francia o Spagna, basta che se magna...."

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