martedì 13 marzo 2012

Pinterest,


Pinterest, polemiche sulla tutela del copyright. In rete si diffonde un appello a fare chiarezza

Continua a suscitare polemiche in rete la questione dei termini di utilizzo di Pinterest, il social network sulla bocca di tutti e già definito come la novità principale del 2012. Nell'occhio del ciclone sono finiti gli aspetti giuridici legati alla condivisione dei contenuti sulle bacheche, regolati da un documento di quasi 5.000 parole che in pochi hanno letto e che secondo qualcuno rischia di mettere nei guai gli utenti. La questione è stata messa in luce dalblog di uno studio di design di Chicago, che ha condiviso su Pinterest un invito molto chiaro rivolto ai vertici della società: "Rivedete i termini o me ne vado". Il post adesso viaggia di blog in blog e di bacheca in bacheca, a spaventare gli entusiasti della prima sono le possibili violazioni del copyright.
Pinterest consente di creare delle bacheche dove "appuntare" fotografie e video, prendendo "in prestito" il contenuto dal sito che lo ospita originariamente e mostrando un link diretto. Se qualcuno, come ad esempio Flickr, ha scelto di non rendere pinnabili i propri contenuti, la maggior parte dei siti non ha attivato nessun meccanismo di opt-out.
Accettando i termini di utilizzo di Pinterest per accedere al servizio, racconta Ernesto Belisario su Tech Economy, si accettano le seguenti condizioni - spiegate con un documento di quasi 5.000 parole e con diverse parti in stampatello a sottolinearne la gravità:
- si possono condividere solo contenuti di cui siamo titolari
- non si repinnano contenuti "che ledano i diritti di proprietà intellettuale di terzi"
- in caso di azioni legali da parte dei detentori dei diritti, come utenti ci impegnamo a tenere i gestori di Pinterest indenni da qualsiasi azione legale
- condividendo i nostri contenuti su Pinterest concendiamo al sito una licenza gratuita, irrevocabile e perpetua
Dando uno sguardo a Pinterest, che la stragrande maggioranza degli utenti utilizza per condividere contenuti dei quali non possiede i diritti, si capisce come le regole legate alla tutela del copyright comincino a spaventare gli utenti, diventati ormai svariati milioni ed in ascesa verticale anche in Italia. Della gravità della situazione si sono accorti anche i responsabili del sito, che sul loro blog hanno rassicurato che stanno lavorando per fare chiarezza.

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